curiosità stroriche padovane  1°

RUSTICA DESCRIZIONE DELLA VENETA NAZIONE

Scritta nel ‘500 da Angelo Beolco, detto Ruzante (drammaturgo e attore veneto, nato intorno al 1496 a Padova o forse a Pernumia, morto a Padova il 17 marzo 1542), al suo Serenissimo doge andrea Gritti. Alle prime celebri quattro strofe, segue la vox populi raccolta da una ricerca del Montaldi.

VENESSIANI GRAN SIGNORI
(Venezia essendo la Dominante, elevata da spirito aristocratico cui partecipa anche il popolo).

PADOANI GRAN DOTORI
(Padova è la sede dell’Università della Nazione veneta)

VISENTINI MAGNAGATI
(cenno alla tradizione gastronomica di Vicenza, pare risalente al lungo assedio degli Ezzelini; mangiare gatti dava scandalo anche allora, perché protetti dalla Madonna, o forse deriva dal modo di dire in vicentino: hai mangiato- gatu magnà).

VERONESI TUTI MATI
(del mateso diffuso nel veronese si dà la colpa all’aria “fina” proveniente dal Garda e dal Baldo)

UDINESI CASTELANI, CO EL COGNOME DE FURLANI
Notorio il gran castello di Udine, i Furlani eran spesso canzonati (pansa tete e cul la xe la dota del Friul)

TREVISANI PAN E TRIPE
Treviso era la città preferita dalla Serenissima, sempre Fedelissima, prima grande città a dedicarsi a Venezia, seguita da Vicenza, anch’essa prediletta

ROVIGOTI BACO E TRIPE
a Rovigo, oltre al buon mangiare si dà fondo alle botti.

I BRESSANI TAJACANTONI
si diceva che ogni tanto, qualche sentinella “bressana” tagliasse l’angolo (disertasse).

GHE NE ANCA DEI PIU’ TRISTI

I XE I MANTOANI, TUTI STINCHI,
drittoni, furboni

E I BERGAMASCHI BRUZACRISTI
nelle campagne bergamasche resistevano culti pagani, come documentato nel film “l’albero degli zoccoli” nella scena della guaritrice.

  

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